Videosorveglianza – Le nove regole per non violare la privacy 


Magazine Videosorveglianza – Le nove regole per non violare la privacy 


Videosorveglianza – Le nove regole per non violare la privacy 


Videosorveglianza – Le nove regole per non violare la privacy 


Sempre di più si utilizzano impianti di videosorveglianza sia in ambiti pubblici che privati ed è necessario, ora più che mai, fare chiarezza sui vari adempimenti, le garanzie e le tutele necessari per facilitarne la conoscenza da parte dei soggetti interessati. Un dedalo di burocrazia e riferimenti normativi in cui spesso è difficile orientarsi!

 

Vi riportiamo di seguito alcuni aspetti fondamentali che coloro che intendono svolgere attività di videosorveglianza devono tener presente:

 

  • Dichiarare e determinare esattamente quali finalità si intende perseguire attraverso la videosorveglianza stessa e verificarne la liceità in base alle norme vigenti.
  • Il trattamento dei dati deve avvenire secondo correttezza e per scopi determinati, espliciti e legittimi
  • E’ necessario fornire alle persone che possono essere riprese indicazioni chiare, anche se sintetiche, che avvertano della presenza di impianti di videosorveglianza. Questo si rende ancora più necessario quando le apparecchiature non sono immediatamente visibili.
  • Raccogliere solo i dati strettamente necessari, registrando le sole immagini indispensabili, evitando - quando non indispensabili - immagini dettagliate, ingrandite o dettagli non rilevanti, e stabilendo in modo conseguente la localizzazione delle telecamere e le modalità di ripresa con attenzione sempre agli aspetti di tutela del decoro.
  • Determinare con precisione il periodo di eventuale conservazione delle immagini, prima della loro cancellazione, e prevedere la loro conservazione, in uno specifico manuale, solo in relazione ad eventuali illeciti verificatisi o a indagini delle autorità giudiziarie o di polizia.
  • Designare per iscritto i soggetti - responsabili e incaricati del trattamento dei dati e che possono utilizzare gli impianti e prendere visione delle registrazioni, avendo cura che essi accedano ai soli dati personali strettamente necessari e vietando l´accesso di altri soggetti, salvo che si tratti di indagini giudiziarie o di polizia.
  • I dati raccolti per determinati fini (ad esempio, ragioni di sicurezza in caso di aggressione, o per la  tutela del patrimonio) non possono essere utilizzati per finalità diverse o ulteriori (ad esempio, pubblicità, analisi dei comportamenti di consumo), fatta eccezione per le esigenze di polizia o di giustizia, e non possono essere diffusi o comunicati a terzi.
  • Per gli impianti di videosorveglianza finalizzati esclusivamente alla sicurezza individuale, occorre che le riprese siano strettamente limitate allo spazio antistante tali accessi, senza forme di videosorveglianza su aree circostanti e senza limitazioni delle libertà altrui. In questo ultimo caso, le informazioni raccolte non devono essere in alcun modo comunicate o diffuse: diversamente si rientra nell’ambito di applicazione generale del GDPR e devono, quindi, essere rispettate tutte le indicazioni riportate sopra.

 

Queste sono solo alcune delle regole in ambito privacy dalle quali non si può prescindere. I professionisti ai quali ci si affida per l’istallazione devono essere qualificati e la gestione dell’impianto e dei dati deve essere puntuale, per non incorrere in sanzioni.

 

Inoltre, se la videosorveglianza può controllare i lavoratori (anche in modo indiretto come ad esempio il custode) si deve procedere secondo le regole del “diritto del lavoro”.

 

Molto complesso vero? Per il tuo stabile non affidarti al caso, affidati a MMGestioni.



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